La banda di Aiello
Appare arduo risalire dopo tanti anni alla data di costituzione della prima banda-filarmonica di Aiello dai nomi dei componenti del nucleo promotore. Ma premetto che tale istituzione è di fondamentale importanza per il paese. In una comunità rurale ottocentesca poter disporre di una rinomata "filarmonica" era un vanto per tutti i cittadini aiellesi. Essa meglio di ogni altra istituzione poteva rappresentare il paese al di fuori dei confini comunali. Era infatti sempre presente agli avvenimenti più importanti: celebrazioni, ricorrenze (l'ultin dal'an, carneval, piligrinà a Barbana), manifestazioni patriottiche, inaugurazioni, sagre ecc. Vi aderivano soprattutto cittadini di estrazione popolare, spesso artigiani e contadini, senza distinzione di sorta (in qualche raro caso anche maestri).
Scartiamo a priori la prima metà dell'Ottocento in quanto densa di disgrazie e di carestie; sarà nella seconda meta dei secolo ( e si ricordi l'anno 1866 che modificherà i confini dello stato a.u. portando Aiello ad esser paese confinante) che faranno la loro apparizione nella Contea i primi giornali locali (L'Eco del Litorale, Il Corriere di Gorizia ecc.) dai quali abbiamo potuto attingere dati e notizie. Sono i reduci delle patrie battaglie a portare in paese i motivi di Serbi Dio di Haydn e la Marcia di Radetsky di J. Strauss, ma che sunavin ancia mutîfs religiôs.
A catalizzare l'interesse in loco c'era il conte Venceslao Formentiní e da Strassoldo un personaggio da "novanta": il barone Kuhn de Kuhnenfeid, generale d'artiglieria in pensione. Il motto dei veterani era: "Dio, Patria, Imperatore!" In paese risiedevano probabilmente anche reduci delle battaglie di Custoza, Novara ecc. i quali, come sottolinea Stefano Perini nel 1884 avevano dato vita ad una associazione che poteva contare ben 200 soci sotto la presidenza dei conte Formentini (numero che negli anni successivi il 1890 diminuirò, forse per il sorgere di altri gruppi in località limitrofe. Un consistente numero proveniva anche dalla marina militare ed aveva svolto il proprio servizio in porti e navi dislocati lungo la Dalmazia e l'Istria (Pola, bocche di Cattaro ecc.)
L'Eco del Litorale dei 6.8.1882 segnalava in occasione dei VI inaugurazione dei Museo Archeologico di Aquileia la presenza della banda, forse la I ufficialmente costituita. In tale data infatti, lo stesso foglio annotava: "... Non poco contribuirono alle feste di Aquileia la banda dei nostri veterani di quì e le filiali di Aiello e S. Egidio le quali fecero il servizio di onore presso S.A. l'Arciduca Carlo Lodovico...." (1) il 2 dicembre del 1898:" ... la banda musicale fece una serenata allegra pel paese fermandosi avanti l'edificio comunale, ove intuonò l'inno dell'impero, applaudito senza fine: le campane della Chiesa già da tre dì suonavano a festa. li campanile era pure diventato un faro di luce. Oggi poi la banda musicale suonò la sveglia. Alle ore 8 di mattina al suono dell'inno dell'impero, presenti la deputazione comunale, molti veterani e gran calca di popolo, venne issato la bandiera giallo-nera sul nuovo stendardo eretto da un benemerito comitato paesano per commemorare e perpetuare in tal modo la data odierna. La base ed il zoccolo del medesimo è opera dello scalpellino Novelli di Ruda. (2)
Dalle guide schematiche e commerciali della Contea relative al 1890 sotto la voce Aiello viene citata inoltre una società Filarmonica diretta da Giuseppe Chiaselotti (di Antonio e Maria Zanetti, abitava al civico 91, 1838/1916), arricchita nel 1892 di 20 bandisti e nel 1901 di ulteriori 16 componenti. La "Giovane Friuli", società cattolica locale, poteva contare nel 1910 40 soci di cui 22 facenti parte della fanfara ciclistica. Nel 1913 Dante Plet (con una esperienza alle spalle nella banda della marina austriaca) e il prof. Bruno Zandegiacomo diedero ulteriore slancio all'attività bandistica.
Operavano quindi all'epoca due complessi bandistici nello stesso paese l'unica occasione che le due bande di Aiello si trovarono assieme fu per un concerto in occasione dell'elezione a sindaco dei co. Michieli Zignoni Umberto (17.3.1924). Dante Plet e lorenzo Tosorat rispettivi direttori diedero la possibilità alle due formazioni di cimentarsi con un repertorio classico davanti al municipio dì Aiello (nel 1924 le due bande si fusero). Subito dopo l'esecuzione, invitati dal podestà-sindaco, si recarono a casa sua per una bicchierata. Il gruppo di Lorenzo Tosorat arrivò qualche attimo dopo quello di Dante Plet ... Luigi De Luisa (ci. 1910) ci dice a questo punto: "Sin entras e vin viodut che no l'era vansat nuja suli taulis. Vevin bívut dut e mitut i biscos tai trombons. Dismano Luca si è fat indenant e 'I dit: Se tu as set cjapa su la me tasa e i biscos tal trombon! Il dì dal Corpus Domini dal vinciatre (che di Lorens) a vin scomensat a sunà (erin in undis zovins). Da chel moment in poi ai sunat sin tal Settantatre!".
(1) L'Eco del Litorale, 6.8.1882. (2) L'Eco dei Litorale, 5.12.1898.
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