Presentazione

 

Dopo dieci anni di apertura al pubblico del Museo (1992-2002) si è ritenuto opportuno, con questa pubblicazione, fare il punto sull'attività e riassumere le iniziative realizzate, che non sono state solamente quelle espositive. Come si vedrà queste ultime sono cresciute rapidamente, tanto da annoverare oggi oltre ventimila reperti (dai seimila iniziali) divisi in numerose sezioni tematiche, con ricostruzione di ambienti ed officine artigianali, tutte con reperti originali.

 

Non mancano alcune riproduzioni semoventi, come il mulino (scala 1/100) o l'arrotino (in grandezza naturale) donati da ingegnosi artigiani, per la gioia dei più piccini.

Infine vi è stata la fattiva collaborazione con i sodalizi locali, come il circolo culturale "Navarca" per il "Cortile delle Meridiane" che annovera ben quindici esemplari di questo particolare orologio solare, la Pro Loco di Aiello per le grandi manifestazioni popolari svolte, nonché, con i collezionisti privati, come ad esempio il "Tractor Club Misuri" di San Canzian d'Isonzo, per la rievocazione storica della trebbiatura, la Sen. Vera Squarcialupi per i lavori femminili, nonché il Dott. Giuliano Miani per la ricostruzione della tipografia.

 

L'attività dell'Associazione si è svolta, durante questo decennio, con molte iniziative tese soprattutto a vitalizzare e promuovere il Museo; si pensi, per esempio, alla presenza dei propri stand alla Fiera dell'Agricoltura di Verona, a quella di Pordenone (orto giardino) e a quella di Udine con 'Friuli D.O.C." nonché altre minori.

Altre opportunità sono rappresentate dalle grandi manifestazioni, organizzate nel Museo, dalle mostre di pittura e di altro genere, ai mercatini dell'usato, alla presentazione di libri, alle conferenze e quant'altro come l'autore ha descritto in questa pubblicazione, alla quale abbiamo aggiunto anche una appendice della Dott. Maria Masau Dan, che descrive la situazione dei musei etnografici nella provincia di Gorizia nel 1986.

 

Voglio esprimere un particolare ringraziamento a tutti i donatori e collaboratori che si sono succeduti nelle varie fasi di allestimento e di gestione del Museo, poiché senza di essi difficilmente avremmo potuto raggiungere l'attuale traguardo, che ci pone all'apice dei musei etnografici della nostra Regione, sia per numero di reperti che per spazi espositivi.

 

 

 Michele Formentini

Presidente dell'Associazione Culturale

 

 

Prefazione

 

Da oltre quindici anni conosco l'Avv. Michele Formentini, con il quale ho avviato una stretta collaborazione professionale, impostata principalmente sulla stima reciproca, nonché nella realizzazione di questo Museo e nella successiva gestione.
Questo fatto mi ha dato modo di apprezzare le sue qualità e l'amore che egli mette nel suo lavoro e nelle iniziative che intraprende. Persona colta e di esperienza, è una figura poliedrica, dai mille interessi ed è anche un vulcano di idee.
Innumerevoli sono le iniziative che ha intrapreso nel corso della sua vita, le conosco con dovizia di particolari, ne abbiamo parlato innumerevoli volte ed ogni volta rimango stupito delle capacità, della visione del corso delle cose, del suo coraggio nel prendere iniziative apparentemente rischiose che puntualmente precorrono i tempi.

L'idea di creare un Museo della Civiltà Contadina gli venne fin dagli anni sessanta, quando la tecnologia avanzante anche nel campo agricolo, stava rendendo "pezzi da museo" gli attrezzi e le macchine ausiliatrici (trainate da buoi e cavalli per alleviare la fatica dell'uomo) che erano state usate quasi identiche per secoli. Si diede quindi alla raccolta, cominciando da quelli in uso nelle cantine e per la coltivazione dei terreni.
Con questa attrezzatura a disposizione partecipò, nel 1986, alla mostra "Viti e Vini della Contea" - Spunti per una storia della viticoltura nell'ottocento isontino - che, da una idea di Aldo Bader con la collaborazione di Paola Francescon e di Giovanni Colugnati, fu realizzata nel territorio di Romans d'Isonzo.
Successivamente, sempre con la citata e nutrita attrezzatura raccolta, incominciò a riempire alcuni magazzini, finché arrivò a circa seímila reperti, numero sufficiente per allestire un Museo del settore. Un secondo passo fu quello di trovare, cosa non facile, locali adatti delle necessarie dimensioni.

Nel 1989 individuò il luogo che gli sembrò adatto ed iniziò il restauro della casa Villari di Aiello, da lui ereditata dallo zio Mario de Nipoti. Fu subito avvicinato dal Geometra Perini, noto professionista del luogo, che gli propose l'acquisto della Fattoria de Fin, all'epoca di proprietà Kercivoi. Fecero assieme un sopralluogo e nel giro di pochi minuti l'affare fu concluso, infatti il nuovo sito era cinque volte più grande e la struttura già restaurata negli anni settanta, dopo un incendio del "Folador" Questo centro aziendale si sarebbe prestato egregiamente da contenitore naturale di attrezzi agricoli e successivamente anche artigianali.

Va dato atto fin d'ora che l'Avv. Michele Formentini ne fu l'ideatore ed il fondatore e nel primo decennio anche l'animatore di tutte le iniziative, dall'allestimento del museo, fino alla realizzazione delle attività collaterali di vitalizzazione.
Seppe farsi affiancare fin dall'inizio da validi collaboratori, sia sul piano pratico, che in quello culturale, che gli consentirono poi di fondare l'Associazione Culturale "Musei Formentini della Vita Rurale" ed istituire un comitato scientifico di prim'ordine e di un valido comitato di gestione, nonché di conservatori capaci e volenterosi.
 

 

Mauro Nocchieri
 

 

 

Indice

 

 

Presentazione............................................................................
Prefazione.................................................................................
Cap.1 - L'ampliamento della raccolta museale............................

Cap.2 - I collaboratori ed i soci donatori (onorari).....................
Cap.3 - Le visite guidate, i prestiti, le donazioni..........................

Cap.4 - Le pubblicazioni, la presentazione di libri, i Convegni.....

Cap.5 - I mercatini dell'usato.....................................................
Cap.6 - Mostra permanente dell'eredità umana di due secoli di

             lavori femminili..............................................................
Cap.7 - Il cortile delle Meridiane...............................................
Cap.8 - Le grandi manifestazioni popolari..................................
Cap.9 - Le mostre.....................................................................
Cap.10 - Cenni storici sulla Sede Museale.................................
               Appendice di Maria Masau Dan - Direttrice dei Musei Provinciali di Gorizia - 1986......................................................
Bibliografia................................................................................

Pag.3

Pag.4

Pag.6

Pag.11

Pag.14

Pag.16

Pag.22

 

Pag.24

Pag.28

Pag.35

Pag.37

Pag.52

 

Pag.58

Pag.64

 

 

 

 

Home

 

Torna alla pagina precedente

Webmaster: Visintin Matteo     Collaborazione: Pantanali Giulio, Pinat Daniele     Idea: Mario Giuseppe Degenhardt

 

Copyright © IlPaeseDelleMeridiane  -  E-mail: circolonavarca@libero.it