Introduzione
HOME LETTERATURA AD AGELLUM NUM 4 INTRODUZIONE
Anche quest'anno "Ad Agellum" si presenta, nella sua veste tipografica solita e certo apprezzata se, così come tutte le attestazioni di stima ricevute ci dicono, sono stati graditi i contenuti dei passati numeri. Lo stesso speriamo che accada con la nuova uscita, anch'essa, poi, prova concreta della continuità dell'iniziativa e dell'attività della Commissione di Storia; continuità che permane, pur nel recente mutare dell'Amministrazione Comunale, in quanto permette di far conoscere e valorizzare la storia dei nostri paesi che è un patrimonio di tutti. L'aver creato ed iniziato a sostenere questo, attraverso l'azione pubblica, da parte della precedente amministrazione, e l'aver mantenuto tale sostegno da parte dell'attuale, ne danno testimonianza. Un ringraziamento va ad entrambe.
Il nuovo numero, come è ormai tradizione, offre
ampio spazio all'archeologia, e lo fa giustamente visto che, da essa,
sono venute interessanti scoperte sul passato delle nostre zone e,
sicuramente, il proseguire delle auspicabili, nuove prospezioni non
potrà che aumentarle.
Due di questi si interessano di argomenti
riguardanti la Grande Guerra, Enrico Cernigoi ci parla delle retrovie
del fronte del Carso, quelle in cui, per due anni e mezzo, le nostre
zone vissero, non solo con tutto il loro apparato di servizi, ma anche
con la presenza di sistemi difensivi di seconda linea, Gianluca Cornar,
invece, tratta dell'aereo austriaco abbattuto ad Alture nel 1916 e al
cui relitto fu scattato un numero incredibile di foto, per cui chiamarlo
"il più fotografato della grande guerra" non è fuori luogo. Del secondo conflitto mondiale si occupano pure Adriana Miceu ed Alfredo Furlan, parlando dell'a-iellese Gustavo de Savorgnani, caduto in Africa Orientale, a Gondar, nel 1941; lo fanno presentando ed analizzando alcune sue lettere spedite ai familiari. Argomenti del tempo di pace tratta invece Stefano Perini, da un lato con un breve ricordo di Egidio Bearzot e dei suoi rapporti con la Società Filologica Friulana, dall'altro con un articolo fotografico sulla colonia elioterapica di Aiello, istituzione fascista certo ancora viva nel ricordo dei non più giovani.
Ulteriori due contributi riempiono il vuoto tra contemporaneità ed età romana. A dire il vero, uno, quello di Bruno Micali, si muove tra passato e presente in quanto, da una parte tratteggia la costruzione ed i fasti, tra '600 e '800, di villa Antonini a Cavenzano, dall'altra ci mostra, per usare un eufemismo, il suo attuale triste degrado. Ancora Stefano Perini riporta una serie di micro toponimi del territorio di Joannis tratti da documenti seicenteschi, documenti tra i quali riappare pure la figura di "Pascolo Fabro", personaggio ben noto ai lettori di "Ad Agellum" come rapinatore di fiume protetto dalle autorità austriache. Come sempre, a terminare, la segnalazione di alcune recenti pubblicazioni che, direttamente o indirettamente, hanno trattato storicamente dei paesi del nostro Comune.
Il coordinatore della Commissione Comunale di Storia
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