Presentazione
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Fa sempre piacere pubblicare un libro importante e
ancora di più quando si tratta di un bel libro, un libro che si legge
anche e soprattutto per il piacere di farlo. Credo sia questo il caso di
Una finestra sulla guerra e il merito va sicuramente diviso tra
l'autore, Guido de Savorgnani, e i curatori: Paolo Maini e Adriana Miceu.
L'autore ci ha lasciato un diario pressoché unico.
Per due anni Guido de Savorgnani, commerciante di Aiello, militare
asburgico per pochi mesi, annota quotidianamente quanto vede dalla
finestra di un granaio: la guerra lontana con i bombardamenti e le
nuvole di fumo degli shrapnel, ma anche la guerra vicina con i duelli
aerei, le truppe che rientrano sfinite e decimate dal fronte, il
transito dei feriti, dei prigionieri e dei soldati diretti ai tribunali
militari. Nel diario leggiamo anche dell'occupazione militare del
territorio, degli internamenti e dei contrastanti sentimenti della
popolazione, descritti con realismo e con sforzo di obiettività, in una
testimonianza che come poche altre ci restituisce la vita nelle retrovie
del fronte dell'Isonzo.
Più una cronaca che un diario, il lunghissimo
scritto che Paolo Maini ci ha consegnato, dopo un attento lavoro di
controllo del testo, di verifica delle informazioni fornite, di ricerca
e confronto con fonti a stampa e fonti d'archivio. Il suo lavoro,
estremamente scrupoloso, ha dato al testo il respiro del grande libro di
storia. È un merito che Paolo Maini condivide con Adriana Miceu che ha
curato la trascrizione e la ricerca iconografica ma che ci ha anche
regalato una preziosa descrizione dell'ambiente e della comunità in cui
l'autore si era formato. L'immagine dell'Austria felix della memoria
popolare non si spiega senza raccontare le aspettative e le speranze in
un futuro migliore della generazione che aveva vissuto gli ultimi
vent'anni di pace dell'impero e Adriana Miceu ha saputo farlo senza
nessuna retorica e con la stessa umana partecipazione propria
dell'autore.
Ai curatori possiamo solo dire grazie per la
fatica, l'impegno, la professionalità ma anche per la passione che hanno
dedicato a questo libro. Penso che pochi testi come questo meritino di
essere conosciuti e discussi nelle scuole e non solo in quelle dell'Isontino
e della Bassa friulana. Credo sia questo il riconoscimento migliore per
il loro lavoro e per la memoria di Guido de Savorgnani, per tanti anni
conservata e protetta dalla famiglia e oggi a disposizione di tutti.
Dario Mattiussi
"Leopoldo Gasparini"
Note
Dagli avvenimenti descritti nel presente diario, il circolo culturale Navarca di Aiello ha realizzato il 24 maggio 2015 la rievocazione storica dal titolo "25 maggio 1915: Le truppe italiane occupano Ajello", a cento anni dall'evento.
Trenta figuranti tra soldati, musicisti e abitanti in divisa d'epoca con proiezione d'immagini storiche e voci recitanti, hanno fatto rivivere gli avvenimenti che furono vissuti ad Aiello cento anni fa, quando la gente del paese visse il drammatico passaggio dall'impero d'Austria-Ungheria al regno d'Italia.
Di seguito, riportiamo i collegamenti associati, tra cui segnaliamo il DVD con le riprese della rievocazione e la sua pubblicazione presso il canale Youtube del circolo Navarca:
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