Presentazione
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Il presente volume racchiude un’importante fonte storica: la memoria fotografica di due paesi, Ajello e Joannis. Infatti gli autori, grazie ad un minuzioso lavoro di ricerca e di riproduzione ed alla disponibilità di molte persone, sono riusciti a mettere a disposizione di molti quello che era patrimonio di pochi; sono stati così recuperati dall’oblio momenti di vita paesana e familiare, immagini di edifici e di spazi che non ci sono più e che hanno subito una graduale trasformazione.
Nei centri minori la fotografia rimase a lungo una rarità, tanto che oggi ci si chiede il perché di un’immagine fotografica, che cosa essa volesse illustrare e tramandare. Le immagini fotografiche di questa raccolta, seppur non siano frutto di esperti dello scatto, rispecchiano ugualmente una nuova forma d’arte, capace di far trasparire i sentimenti, le emozioni, la creatività di chi si pone dietro l’obbiettivo, il tutto intrecciato con la tecnica, le conoscenze, le inquadrature, la camera oscura. Il risultato è un documentario che con il trascorrere del tempo si è fatto sempre più prezioso per chi vive nei luoghi delle immagini; nel contempo le foto familiari non sono più un semplice ricordo di famiglia, ma sono diventate testimonianza viva di un periodo e di una determinata situazione storica.
Accanto alla ricerca iconografica, le interviste ad alcuni protagonisti degli avvenimenti e del tempo a cui si fanno riferimento le fotografie, rendono il lavoro ricco di informazioni, di curiosità sugli stili di vita molto distanti dal mondo d’oggi; le parti storiche costituiscono invece un sostegno indispensabile per la lettura delle immagini e riescono a far calare il lettore nella situazione politica, economica e sociale al momento dello scatto fotografico.
Questo libro, che ricopre un lasso di tempo abbastanza ampio, dalla comparsa delle prime immagini di fine ‘800 fino a quelle dei primi anni del dopoguerra, costituisce un tassello importante nella storiografia di queste due comunità del Friuli Orientale. Si tratta di una pubblicazione ricca e ben curata, che sicuramente si propone ad una lettura piacevole e vivace, frutto della volontà e dell’operosità degli autori e del Circolo Culturale “Navarca”, che hanno voluto donare alla comunità di Ajello e Joannis un’opera che con la poesia delle immagini ci trasporta “In punta di piedi davanti al passato”.
Prof. Marzio Strassoldo Presidente della Provincia di Udine
Introduzione
L’iniziativa del Circolo Culturale “Navarca” di stampare il libro fotografico su Ajello “In punta di piedi davanti al passato” avviene dopo la realizzazione dell’omonima cassetta attuata nel 2000 e ne costituisce un’importante proseguimento e completamento.
La realizzazione di questo libro è stata possibile grazie alla preziosa collaborazione di numerose persone che hanno messo a disposizione vecchie fotografie di vita paesana o di affetti familiari, custodite gelosamente. Sono state raccolte e visionate oltre mille fotografie, di queste sono state scelte centosettantadue che sono entrate a far parte del libro. La scelta non è stata facile in quanto ogni immagine possedeva un particolare, un’espressione, un ricordo significativo non solo per gli abitanti di Ajello e Joannis, ma per tutte quelle persone che desiderano studiare il passato per capire il presente.
Il lettore può così lasciarsi prendere per mano dalle immagini, scoprire in esse angoli del paese che non ci sono più, o viceversa constatare quanti edifici sono ancora lì al loro posto, quasi immutati silenziosi testimoni della vita di un paese; può scoprire nei volti delle persone che si sono messe in posa la compostezza ed il desiderio di farsi ritrarre, quasi la consapevolezza di essere rappresentati di un’epoca da tramandare ai posteri.
Le immagini sono state correlate da didascalie che le completano e le ampliano scritte da Giacomo Pantanali. Accanto alle foto il testo di Stefano Perini, sulla storia dei due paesi dalla fine dell’Ottocento alla Seconda Guerra Mondiale, offre al lettore le coordinate storiche. Ed infine le interviste che Tiziana Perini ha fatto ad alcune persone anziane del luogo che con grande disponibilità e spontaneità hanno raccontato le loro memorie.
Nelle pagine di questo libro ognuno può trovare la sua “via”, percorrerla significherà prendere ulteriori conoscenze dei beni territoriali, paesaggistici, architettonici e culturali che essa sa offrire con le immagini di ieri e le testimonianze di oggi. Chi la percorrerà fino in fondo troverà nuovi ragione per amerà il suo paese, amandolo, lo rispetterà e ne chiederà il rispetto.
Buon viaggio.
Aurelio Pantanali Presidente del Circolo Culturale “Navarca”
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