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La vita di una persona, pur nei limiti del tempo storico che c’è dato da vivere, può contenere molte vite, ognuna delle quali troverebbe spazio in un libro. La vita raccontata da Valnea in questo spaccato autobiografico nasce nel 2014 da un’atroce diagnosi clinica. È una vita di sofferenza assoluta, disperata, che sconvolge e sottopone a durissima prova la protagonista e i molti che le vogliono bene.


È una vita che, a partire da un preciso evento successivo, diventa anche il frutto di una scelta, terribile ma illuminata dalla Fede e sorretta dall’amore. Valnea sceglie, consapevolmente e con determinazione, di accettare tutto ciò che da quel momento arriverà: ulteriori sofferenze, anche fisiche, nuove lacrime e nuove gioie che ancora possono scaturire da una quotidianità sublimata dal dolore; emozioni intense, manifestate attraverso il volto e il pensiero, con la stessa dignità di quando tutto il suo corpo collaborava; perché Valnea è la stessa persona di allora, le relazioni e gli affetti che continua a coltivare sono autentici.


L’unica differenza che si coglie conversando con lei è la tonalità sintetica delle parole che escono dal comunicatore, ma è un attimo perché, quando passano dall’orecchio al cuore del suo interlocutore, riacquistano immediatamente il timbro e il garbo della sua voce e così continuano a risuonare nel ricordo.

 

La nuova vita di Valnea, raccolta in questo libro, è al tempo stesso una toccante testimonianza e un paradigma per chi legge; non si può fare a meno, dopo, di riconsiderare le proprie scelte, di riflettere sui valori che ci danno significato, di rimettere in ordine le priorità. Insomma, questo libro è per noi. Noi, i cosiddetti «sani».
 

 

Tania Andrioli

 

 

 

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Questo libro è un viaggio nel cuore della nostra umanità. La storia di Valnea è avvincente come un romanzo, coinvolgente come ogni verità, densa d’interrogativi e risposte sorprendenti. È un inno di Amore alla Vita in quanto tale.

 

È il canto di un’anima che manifesta la propria gioia di esistere nello spazio illimitato della libertà, senza che per questo sia resa meno drammatica la discesa del corpo nella spirale della malattia. Progressivamente, ma anche rapidamente, si condivide con l’autrice la sensazione di essere rinchiusi in un’incomprensibile prigione dalla quale solo la benedetta tecnologia informatica consente momentaneamente di evadere con il dono sublime della Parola.

 

Il racconto testimonia un’immensa gratitudine per le relazioni quotidiane – familiari, medici, assistenti, amici – che riempiono di valore ogni istante. La scelta di continuare a vivere anche in condizioni fisiche oggettivamente molto delicate, è sostenuta da una fiducia di fondo nella vicinanza di Dio e dei propri cari. Tuttavia la lettura consente di contemplare con altrettanta solidale comprensione chi, nel momento drammatico della decisione più importante, ritiene di non utilizzare gli strumenti che la medicina offre per continuare il proprio percorso esistenziale.

 

Non esiste giudizio e non ci sono soluzioni precostituite, ognuno negli istanti decisivi è solo con la propria coscienza. C’è lo spazio per un auspicio «politico», l’impegno di uno Stato e di una Politica che possa offrire tutti gli strumenti possibili affinché ogni scelta – qualunque essa sia – corrisponda all’immensa dignità di ogni persona, in qualunque situazione si trovi. Grazie a Valnea perché ci consente di affrontare con maggior consapevolezza il dono che è ogni istante, grazie per questo libro che è un gioiello prezioso nella collana della Vita di tutti noi.

 

 

Andrea Bellavite
Sindaco di Aiello

 

 

 

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Ho accolto con gioia, ma anche con un po’ di timore la richiesta che Valnea, l’autrice del lavoro che avete tra le mani, che un giorno mi mandò un messaggio chiedendomi: «Ti chiedo troppo se ti chiedessi di farmi due righe di prefazione? Mi farebbe veramente piacere».

 

Dopo alcuni giorni ho risposto in maniera affermativa sempre con la gioia e con il timore: timore perché si tratta di una storia che coinvolge una persona, che nasce dal suo dolore e dalla sua esperienza e come ogni esperienza merita rispetto; con gioia perché conosco da una vita Valnea - siamo dello stesso meraviglioso paese, Joannis - la sua famiglia, la sua vicenda.

 

Vorrei fare una considerazione insieme: nella nostra società siamo tutti di fretta, corriamo a destra e a sinistra, il tempo non è mai sufficiente per fare tutte le cose. Valnea ci insegna che si può fare tanto, oserei dire tutto anche senza muoversi dal letto, senza dire una parola, senza muovere un arto, perché la cosa veramente importante è il cuore. Quel cuore che Valnea dona a chi va a trovarla, quel cuore gonfio di dolore per una vita che le ha riservato un destino di sofferenza, che le ha impedito di realizzare tanti sogni, ma che non è riuscito a scalfire il suo amore per la vita, la famiglia, le persone care.

 

Leggendo l’opera ci si accorge di una lucidità e di una precisione che son la forza per andare avanti. Valnea annota tutto e tutti quasi a voler trattenere quella visita, quell’incontro nel proprio cuore. L’amore per la sua famiglia e la fede sono il sostegno per quest’avventura. Grazie Valnea perché in una società in fretta, di efficienza e del fare ci doni un esempio di quanto sia importante la persona e il saper amare. Grazie di cuore per questa lezione e soprattutto per condividerla con noi. Con amicizia ed affetto,
 

 

don Federico Basso
Parroco di Aiello

 

 

 

 

 

 

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